Friday, April 26, 2024

Circa 7 milioni e mezzo di italiani, soprattutto gli “over 65″, possono sorridere e mangiare grazie a una protesi mobile. Al di là  dei progressi, degli impianti sempre più diffusi, per molti la classica dentiera da togliere la sera e rimettere al mattino resta l’unica soluzione: per mancanza della quantità  di osso necessario all’inserimento delle viti o per ragioni economiche.
“Gli impianti endossei sono costosi e spesso non alla portata di chi ne avrebbe più bisogno. Situazione che peggiora a causa della congiuntura economica visto che dal 1999 al 2002 le prestazioni odontoiatriche sono calate in Italia di 1,6 milioni di unità , il fatturato è sceso (meno 1 miliardo), mentre sono aumentati i professionisti che oggi sono 1 ogni 1.115 abitanti. Cresce l’offerta ma non la domanda di prestazioni: i due terzi degli italiani non vanno dal dentista neanche per un controllo annuale”, ha sottolineato Roberto Callioni, presidente Andi alla presentazione del “Progetto Senior”, che si propone un’indagine epidemiologica sulla diffusione delle protesi dentali in Italia, una ricerca sulla cura dedicata alla dentiera, una campagna di informazione sulla sua corretta manutenzione.

La perdita d’osso continua con l’età  e il tempo agisce negativamente anche su tessuti molli, gengive, mucosa del palato. Anzi, ricorda Callioni, per questi ultimi “è la stessa azione della protesi che poggiando su gengive e palato può determinare atrofizzazione. Necessario quindi, pur avendo una protesi completa, prevedere una visita dal dentista una o due volte all’anno”.
Nel Progetto, promosso in collaborazione con Polident, la distribuzione, con istruzioni per l’uso, di un nuovo adesivo in strisce che consente una migliore stabilità  della protesi. Il problema riguarda anche giovani, ha ricordato Callioni. Per esempio, in comunità  come San Patrignano ci sono molti giovani privi di denti e in condizioni che rendono impossibili interventi diversi.

Fonte: Repubblica Salute