Friday, April 26, 2024

Come riportato dal supplemento speciale “Repubblica Salute”, i reparti geriatrici sono solo 160 negli ospedali pubblici e 38 in quelli privati. “Anche migliorando la funzionalità  e l’efficienza delle Unita di Geriatriche per acuti non si riuscirebbe a soddisfare le crescenti esigenze legate all’aumento numerico degli anziani”, spiegano i medici geriatri Chiara Mussi e Gianfranco Salvioli dell’Universitaria di Modena. “Si deve pensare a riorganizzare il sistema delle cure complessive per gli anziani che si realizza sul territorio dove si trova anche l’ospedale: il geriatra potrebbe cosàì diventare protagonista all’interno di un dipartimento”. Ma il problema è che
i reparti con questa specializzazione medica sono ancora pochi.

I posti letto sono solo 6.494 a fronte di oltre 10 milioni di anziani. Anche l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità , chiede un nuovo approccio organizzativo nella cura dell’anziano. E l’Italia in questo è fanalino di coda. “Nel nostro Paese un 65enne ha una speranza di vita di 16,3 anni, ma solo 3,5 anni libera da disabilità ”. spiegano i due esperti. Per la donna i valori sono rispettivamente di 20,3 e 4,2. “Benchà© un sistema integrato di interventi richieda molto tempo e risorse, alcuni di essi, anche semplici, possono avere favorevole e immediato impatto sulla qualità  delle cure per chi ha superato i 65 anni. Una cartella medica di un anziano, ad esempio, non può essere come quella di un comune paziente ma deve contenere anche dati sulle condizione sociali, lo stato affettivo e cognitivo, le capacità  funzionali e nutrizionali.” proseguono Mussi e Salvioli, “generalmente l’anziano malato al momento del ricovero in ospedale è in condizioni di instabilità  funzionale, si trova in difficoltà  per l’ambiente non sempre favorevole, che lo sottopone ad una serie di abusi rituali: sveglia all’alba per esigenze operative, scarsa attitudine del personale a mobilizzarlo o ad alzarlo, il pasto, se ci sono problemi di deglutizione, è incompleto”.

Situazioni di disagio che possono aggravare la patologia dell’anziano.

Fonte: Repubblica Salute