Thursday, April 25, 2024

La fama dell’Ipab nell’assistenza agli anziani si allarga anche oltre i confini nazionali, nella Bosnia Erzegovina, vessata dalla crisi economica e sociale esplosa alla fine della guerra. Merito dell’associazione “Insieme per Sarajevo”, nata nel ’98 da un’iniziativa di alcuni dipendenti dell’ente vicentino, per fornire un aiuto concreto ai bambini e alle famiglie colpite direttamente dalla guerra e promuovere una cultura di pace e rispetto delle minoranze. Dopo l’esperienza di assistenza rivolta agli orfani di guerra sviluppatasi negli anni con il progetto di adozioni a distanza, ora il campo d’azione dell’associazione, che l’Ipab sostiene con un contributo annuo di 25.000 euro, si amplia ulteriormente e coinvolge anche gli anziani.

Costruire un progetto triennale di cura a domicilio per mantenere l’autonomia delle persone anziane e malate nel comune di Kakanj, a 50 km da Sarajevo: è questo l’obiettivo che l’associazione ha fatto proprio con l’aiuto di Caritas e dell’Ipab.

A pagare il prezzo della grave situazione socio-economica sono gli strati più deboli della popolazione: a Kakanj, gli anziani (l’80% degli abitanti) percepiscono una pensione media di circa 76 euro al mese, per loro le spese per farmaci e visite mediche non sono totalmente coperte dall’assicurazione sanitaria. àˆ alla parte più bisognosa di questi,(circa 130 persone che necessitano di assistenza domiciliare) sarà  rivolto il progetto della “triplice alleanza” Ipab-Caritas-”Insieme per Sarajevo”, che l’anno scorso aveva già  operato in un progetto di distribuzione pasti nel territorio bosniaco. Il contributo dell’ente assistenziale vicentino non sarà  solo di carattere materiale, ma metterà  in gioco la professionalità  dei dipendenti Ipab, come spiega il presidente Gerardo Meridio: «Manderemo i letti dismessi dai nostri istituti (attraverso l’esercito italiano, addetto al trasporto e alla distribuzione del materiale, ndr.), inoltre contribuiremo ad organizzare dei corsi di formazione per insegnare alla gente del posto». E proprio questo aspetto del progetto potrebbe avere interessanti risvolti dal punto di vista lavorativo: «Il settore assistenziale – prosegue Meridio – può creare occasioni di lavoro e questo è importante perchè lo sviluppo di quelle realtà  passa anche attraverso le opportunità  di lavoro. àˆ poi l’occasione di dare assistenza a chi non ce l’ha». Il progetto che costa 50.000 euro, prevede la creazione di una equipe preparata ( 2 fisioterapisti e da un infermiere) e potrebbe rappresentare un’ottima base per altri interventi di aiuto nel territorio, come avverte il direttore dell’Ipab, Tommaso Ruggeri: «L’idea è quella di far nascere delle piccole imprese dedicate ai giovani e creare cosàì nuovi posti di lavoro».

Fonte: Il Gazzettino