Wednesday, April 24, 2024

Maschio, nordico, tra i 15 ed i 24 anni, abitante di una grande citta’ e con alle spalle un reddito familiare medio-alto: e’ questo l’identikit dell’ utilizzatore di Internet in Europa secondo uno studio della Commissione Ue effettuato nel periodo 2001-2003. Dal rapporto emerge anche un aumento dell’uso di Internet tra gli over-55 e un marcato divario nell’uso del web da parte delle fasce piu’ povere della popolazione.

Lo studio fotografa il rapporto tra Internet e gli europei in funzione di elementi quali l’eta’, il reddito, la professione e il luogo di residenza. In generale, nell’Ue 15 il 44% della popolazione utilizza Internet, con un picco che supera il 70% in Svezia e Danimarca, e con un minimo del 22% in Grecia e del 21% in Portogallo. L’Italia (41%) si situa poco al di sotto della media europea, ma ha fatto registrare buoni progressi, dato che nel 2001 la sua media era inferiore al 35%.

Per gli europei, la ragione principale del mancato ricorso al web e’ la mancanza di un computer a casa, dovuta all’incapacita’ di sostenerne l’acquisto e ai costi elevati per l’accesso al web. Questo si riflette in una frattura digitale a scapito delle fasce svantaggiate della popolazione, con percentuali di uso di Internet che scendono al 12% tra i pensionati, al 25% tra le casalinghe e al 38% tra i disoccupati.

Buone notizie, invece, sul fronte delle fasce piu’ anziane della popolazione, che utilizzano sempre di piu’ la rete: tra il 2001 e il 2003, la percentuale di over 55 che usa Internet e’ salita dall’11,5% al 17%, e la percentuale di persone comprese tra i 40 ed i 54 anni e’ passata dal 35% al 47%.

I livelli massimi piu’ elevati di penetrazione si registrano tra gli studenti (79%) e tra le fasce della popolazione con livelli di reddito piu’ elevati, quali manager (80%) e amministratori (64%). Nella maggior parte dei casi Internet viene utilizzato da casa e per motivi non collegati al lavoro, ma e’ in aumento il ricorso al web sul posto di lavoro e quello nelle scuole e nelle universita’.

Il 32% dei navigatori ricorre al web per mantenere i contatti con la famiglia e con gli amici, il 27% per avere informazioni su servizi e turismo, il 24% per avere notizie, e il 22% per fare acquisti online. I dati evidenziano anche un recupero da parte delle donne sugli uomini: nel 2001 a navigare in rete era il 28% delle donne contro il 40% degli uomini, mentre nel 2003 il rapporto e’ passato a 39% contro 48%.

Uno degli elementi di preoccupazione che emerge dallo studio e’ la frattura, che si fa sempre piu’ profonda, tra aree urbane e aree rurali in merito all’accesso e all’uso delle nuove tecnologie. ”La partecipazione alla societa’ dell’informazione progredisce costantemente e si estende ad una porzione piu’ ampia della popolazione – osservano infatti gli esperti di Bruxelles – ma restano squilibri evidenti tra Stati membri, tra regioni e soprattutto tra aree urbane e rurali”.

Il problema non e’ solo che la maggioranza assoluta degli utenti si concentra nelle citta’, con soglie che superano il 70%, ma anche che, mentre nei centri urbani il 44% degli utilizzatori di Internet si collega al web almeno una volta al giorno, nelle aree rurali la stessa percentuale scende al 15%. ”Sotto questo profilo – osservano gli esperti europei – il digital-divide in molti casi ha aggravato il divario gia’ esistente tra aree rurali ed urbane”.

Fonte: Giornale Tecnologico