Saturday, April 27, 2024

Il terzo numero della collana promossa dal Comune di Reggio Emilia dedicato allo
Un giardino da respirare, da percepire con i sensi, non solo da vedere, ma anche da ascoltare e da toccare. Un giardino che narra di profumi e di colori che cambiano con l’avvicendarsi delle stagioni. Un luogo di incontro e di riposo, con percorsi pensati e realizzati anche per i disabili, progettato per essere vissuto come luogo di benessere, di serenità , come aiuto prezioso per il recupero psicofisico. Uno spazio di cura in cui si applica l’ortoterapia: gli stessi ospiti – disabili e anziani – si occupano, infatti, della manutenzione del verde.

àˆ il giardino da scoprire del centro diurno “coniugi Tagliavini-Ferrari”, di via Gattalupa 5/1, al quale è dedicato il terzo numero Giardini segreti, collana editoriale promossa dall’assessorato Ambiente-Verde pubblico del Comune di Reggio Emilia (a cura di Sara Marchi e Marcella Minelli, in collaborazione con Garden Club) che si propone di guidarci alla scoperta di quelle piccole e grandi “oasi” di verde che spesso intravediamo al di là  di un muro o attraverso cancelli e portoni della città .

“Questo terzo numero – scrive l’assessore all’Ambiente Pinuccia Montanari nell’introduzione alla pubblicazione – costituisce un esempio di come sia possibile prefigurare, anche per coloro che soffrono a causa di difficoltà  di capacità  motorie e di altre ‘ferite’, un nuovo rapporto con la natura, l’ambiente ed il paesaggio, e la vita cosàì come si manifesta nella complessità  degli ecosistemi”.

Il Centro Tagliavini Ferrari è una moderna struttura di cura e ospitalità  residenziale e semiresidenziale per disabili e anziani. Edificato su un area di proprietà  comunale, è sorto nel 1999 per magnanima volontà  dello scomparso imprenditore reggiano Arnaldo Ferrari, che intese in tal modo onorare la memoria della moglie Vellina Tagliavini. La struttura, donata all’amministrazione comunale, è stata pensata e realizzata con estrema cura ed è dotata delle soluzioni tecnologicamente più avanzate, in grado di facilitare la vita delle persone non autosufficienti.

Il giardino non poteva essere da meno. La grande area verde che circonda il Centro – circa 3.300 metri quadrati di superficie – è priva di barriere e appositamente progettata per influire positivamente sulla parte emotiva, fisiologica e comportamentale di chi la vive, con percorsi facilitati per ipovedenti, appoggi e aiuole rialzate, corsie di legno che agevolano il passaggio e la sosta delle carrozzine nelle superfici discontinue. Lontano dalla concezione del “giardino all’italiana” (dove la natura viene rigidamente ‘addomesticata’ per inseguire disegni geometrici della mente) o da quella del “giardino didattico” (dove il rapimento della vista e dell’olfatto costringe a sdoppiarsi per osservare analiticamente, per apprendere il nome degli alberi e dei fiori), in questo giardino la natura si muove nelle forme che le sono più congeniali, appena guidata per consentire ai rampicanti, ad esempio, di rivestire un pergolato, o nella scelta delle essenze arboree affinchà© offrano la gamma dei profumi e dei colori delle stagioni: in inverno il rosso delle bacche e il giallo del calicanto; in primavera il giallo del gelsomino e l’arancio del cotogno giapponese; la fioritura estiva delle rose, fino all’azzurro di fine estate della buddleia, che richiama le farfalle. Ed ancora il rosso che ritorna in autunno con il cotone asper. Anche i profumi sono esaltati: quello dei fiori e delle erbe aromatiche dell’orto; quello delle foglie tormentose o lisce, allungate o con i bordi seghettati, che invitano ad esplorare anche con il tatto.

I 46 alberi messi a dimora e gli oltre 2.700 arbusti che fioriscono durante le stagioni svolgono anche una funzione di collegamento tra i due corpi che compongono la struttura, abbracciando quello destinato agli anziani e il limitrofo che accoglie adulti disabili, con lo specchio d’acqua e l’orto che fungono da spazi comuni di incontro.

Il valore aggiunto di questo straordinario spazio verde di via Gattalupa è che la sua cura è affidata agli stessi ospiti del Centro. Se, infatti, è ampiamente dimostrato l’effetto benefico che i giardini esercitano sulle persone, su quelle in difficoltà  in particolare, è relativamente recente la nascita dell’ortoterapia, che utilizza il lavoro nella natura e nel verde come pratica di supporto terapeutico per disagi fisici e psichici.
Nata e diffusa nei paesi anglosassoni, l’ortoterapia è ancora poco conosciuta da noi, e Reggio Emilia è stata forse la prima città  italiana ad importarla, sei anni fa, proprio per realizzare il giardino del Centro “Tagliavini-Ferrari” (per un anno, 7 operatori e 12 ospiti disabili del centro diurno hanno seguito un corso formativo promosso da Agriform grazie ad un finanziamento del fondo sociale europeo accordato dalla Provincia).
L’osservazione del mutare delle stagioni, la manualità  nell’uso degli attrezzi, il coordinamento dei gesti, il prendersi cura, il lavoro con gli altri, il vedere i risultati del proprio operare ha influito e influisce positivamente sull’emotività  e sul mantenimento delle capacità  ‘residue’ degli ospiti, e che fa dire loro “questo è il nostro giardino”.

Il giardino del Centro “Tagliavini-Ferrari” di via Gattalupa 5/1 è aperto alla città  e quanti desiderano farsi stupire dalla bellezza e dal mistero della natura.

Fonte: Emilianet.it