Wednesday, April 24, 2024

I parroci godono ancora di fiducia e di grande credibilità . Ne è convinta anche la Polizia, al punto che dalla Questura di Firenze si sono rivolti all’arcivescovo Ennio Antonelli per poter incontrare i «suoi» preti e chiedere loro un aiuto. àˆ successo nel corso della consueta assemblea del clero che si è svolta nei giorni scorsi presso l’Eremo di Lecceto. A renderlo noto, però, è stata ieri la stessa Questura del capoluogo toscano.

Ai parroci, da parte dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, è stato chiesto di informare gli anziani delle rispettive parrocchie dei rischi di rimanere vittime di raggiri e truffe a domicilio.

Da un’analisi compiuta dalla Polizia sulle abitudini delle persone fatte bersaglio dai truffatori, è infatti emerso che si tratta soprattutto di anziani che frequentano le chiese. «Per questo motivo – spiega una nota della Questura – su disposizione del questore, l’Ufficio prevenzione ha preso contatti con la diocesi fiorentina e nei giorni scorsi si è svolto un incontro tra il dirigente e i parroci della città » ai quali è stato chiesto «di farsi portavoce al fine di mettere sull’avviso gli anziani del pericolo». «L’invito fatto al clero – informa la Questura – è stato ben accolto». Il dirigente Aurelio Jacopino, presente il cardinale Antonelli, ha spiegato che i truffatori si presentano solitamente come dipendenti pubblici oppure simulano un aiuto verso il malcapitato riuscendo cosàì a raggirarlo.

La Questura ha inoltre suggerito «la possibilità  di far intervenire durante alcune riunioni, organizzate nei modi e nelle circostanze stabilite dal parroco, il poliziotto di quartiere, per un’opportuna informazione preventiva sulle modalità  delle più comuni condotte criminose perpetrate ai danni dell’anziano. In questa occasione i poliziotti distribuiranno un vademecum antitruffa. Infine è stato chiesto di segnalare alla Questura qualunque situazione di persona anziana sola, potenziale vittima di raggiri», ma anche casi di persone sospette. Al proposito, è stato lasciato ai parroci un apposito numero di cellulare.

Fonte: Toscanaoggi