Friday, April 19, 2024

Un esame del sangue per individuare il tumore della prostata in un paziente potrà  anche prevedere la probabilità  di morire per la malattia. Il test si basa sulla teoria secondo cui i pazienti con un cancro della prostata producono livelli alti di una proteina chiamata PSA (antigene specifico della prostata). Ma il nuovo studio, condotto da ricercatori del Massachusetts General Hospital di Boston e pubblicato sulla rivista “New England Journal of Medicine”, suggerisce che il fattore più importante sia piuttosto il tasso di incremento di PSA.

Gli autori hanno scoperto che quando i livelli di PSA crescono di almeno due punti nel corso dell’anno precedente l’intervento chirurgico, un paziente su quattro è destinato a morire per la malattia entro i successivi sette anni. Si tratta di un tasso superiore di dieci volte rispetto alla media dei malati di tumore della prostata, il tipo di cancro più comune nei pazienti maschi. Se invece i livelli di PSA aumentano lentamente prima dell’intervento chirurgico, ci sono poche probabilità  che il paziente soccomba alla malattia.

“Lo studio – commenta il principale ricercatore, Anthony D’Amico – fornisce per la prima volta prove solide sull’efficacia dell’esame del PSA come possibile indicatore del rischio di decesso per il tumore della prostata”. Lo scienziato consiglia agli uomini di 35-40 anni di sottoporsi a esami annuali per determinare il proprio livello di base di PSA.

Fonte: Le Scienze on line