Friday, April 26, 2024

Giovani, migranti e anziani. Sono queste le categorie principalmente colpite dal boom di sfratti che si e’ registrato lo scorso anno secondo un monitoraggio effettuato dalla Cgil e dal Sunia su di un campione di 1.000 famiglie sotto sfratto. Se, come risulta dai dati provvisori, nel 2011 sono stati emessi 63.846 provvedimenti di sfratto, di cui 55.543 per morosita’, e ne sono stati eseguirti 28.641, a fronte pero’ di 123.914 richieste di esecuzione presentate all’ufficiale giudiziario, la ricerca del sindacato rileva che tra i soggetti piu’ colpiti risultano essere in aumento fasce particolarmente deboli: giovani, migranti e anziani sono insieme l’82% e per cause legate perlopiu’ a ‘morosita’ incolpevoli’.

Il monitoraggio evidenzia come i giovani con eta’ inferiore a 35 anni rappresentano il 22% del totale (erano il 20% nel 2010, il 4% nel 2009) e che nella quasi totalita’dei casi si tratta di lavoratori precari o che hanno perso nel corso dell’ultimo biennio il posto di lavoro. Cosi’ come sono i migranti ad essere in sofferenza: Cgil e Sunia hanno infatti rilevato che sono il 25% del totale (erano il 24% nel 2010, il 22% nel 2009) e nel 60% dei casi colpisce una tipologia familiare composta da tre o piu’ persone. Infine gli anziani, ancora una volta, risultano essere la quota prevalente con il 36% del totale dei provvedimenti di sfratto emessi (il 35% nel 2010, il 27% nel 2009) e per circa due terzi si parla di persone sole. Nel dettaglio della rilevazione il sindacato sottolinea come in generale il 62% dei nuclei familiari ha figli e di queste due terzi minori, il 32% dei casi riguarda nuclei in cui il percettore ha perso il posto di lavoro (in aumento di 4 punti percentuali rispetto al 2010).

Emerge quindi ”con evidenza l’aumento di ‘morosita’ incolpevoli’, legate a condizioni economiche particolarmente critiche di chi non riesce piu’ a sostenere le spese per l’abitazione”, spiegano Cgil e Sunia sostenendo come cio’ sia dimostrato dalla forbice tra i redditi, scesi ai livelli di dieci anni fa, e i canoni che nel corso degli ultimi dieci anni hanno registrato aumenti medi del 130% per i contratti rinnovati, con punte fino al 150% nei grandi centri urbani.

Una crescita esponenziale dei canoni che ha determinato uno speculare incremento degli sfratti per morosita’ che, negli ultimi cinque anni, cioe’ prima della crisi, sono aumentati del 64% (nel 2006 erano 33.893). Per dare una risposta a questo disagio abitativo, Cgil e Suina, insieme allo Spi e alla Fillea, sostengono la proposta di un ”Piano per l’Abitare” per il rilancio dell’edilizia sociale e il ripristino del Fondo di sostegno all’affitto rivolto ai redditi piu’ bassi, insieme alla riforma del regime delle locazioni che governi il mercato attraverso la contrattazione collettiva.