Friday, March 29, 2024

In Umbria la popolazione anziana con eta’ superiore ai 65 anni e’ passata dal 12,4% del 1971 al 23,1% del 2011. E’ uno dei dati forniti dalla Regione che, su iniziativa della vicepresidente Carla Casciari, ha dato il via al censimento delle strutture in grado di fornire assistenza funzionanti sul territorio. All’interno della composita componente anziana, cresce il numero dei grandi anziani poiche’ l’aumento della speranza di vita rende maggiori le probabilita’ di raggiungere eta’ molto avanzate.

La quota delle persone con piu’ di 75 anni e’ passata in Umbria dal 4,4% del 1971 all’odierno 11%. In termini assoluti i grandi anziani sono oltre 100.000 e in prevalenza donne (62%). L’analisi della struttura per eta’ della popolazione umbra al primo gennaio 2011, considerata su tre fasce di eta’ e’ cosi’ distribuita: giovani tra 0 e 14 anni, 12,9%, adulti di eta’ compresa tra i 15 e i 64 anni (64%), anziani con 65 anni di eta’, 23,1%. Per la vicepresidente ”i dati illustrano in modo evidente le tendenze che ci si aspettano nel prossimo futuro. Se infatti la popolazione degli ultra 65enni (i nonni) supera gia’ adesso oltre mezzo milione quella con meno di 20 anni (i nipoti), stime accreditate mostrano come tra vent’anni il divario potrebbe superare i 6 milioni; nel contempo sembra prospettarsi, poco prima del 2030, anche il sorpasso numerico della popolazione ultraottantenne (i bisnonni) su quella con meno di dieci anni (i pronipoti)”.

”Alla luce di cio’ – ha precisato la vicepresidente – diventa ancora piu’ necessario procedere ad un nuovo censimento e ad un monitoraggio delle strutture presenti sul territorio regionale. Gli uffici regionali quindi somministreranno alle strutture una scheda di rilevazione per l’individuazione del possesso o meno dei seguenti requisiti richiesti dal regolamento regionale che dovra’ tener conto della situazione anagrafica della struttura, del possesso dei requisiti di funzionamento del servizio, delle prestazioni e dei servizi erogati, della capacita’ ricettiva, della dotazione di personale, delle qualifiche professionali possedute, della tipologia di contratti di lavoro, dei requisiti strutturali”.

Fonte: Asca