Wednesday, April 24, 2024

La salute nelle Regioni. Arriva il settimo rapporto sulla sanità in Italia Rapporto 2009 dell’Università cattolica del Sacro Cuore.

La crisi colpisce anche la possibilità di azioni preventive di salute, come le cure dentistiche o la scelta di cibi sani. Lo sostiene il settimo rapporto “Osservasalute” sulla sanità in Italia (www.osservasalute.it) curato dall’Università cattolica del Sacro Cuore di Roma.

L’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane ha quindi rilevato che solo il 39,7% dei cittadini si è potuto permettere cure dentistiche, e solo il 5,6 per cento mangia le cinque porzioni di frutta e verdura quotidiane raccomandate da una dieta sana. Dall’analisi del giudizio sul SSN è emerso che il 43,4% esprimono un parere intermedio, il 34% risultano soddisfatti e il 17,2% sono insoddisfatti.
Relativamente all’evoluzione della mortalità per causa (l’ultimo dato definitivo si riferisce al 2006) si osserva un calo generalizzato, rispetto al 2003, per la quasi totalità delle regioni e per tutte le principali cause di morte. Si conferma il divario tra Nord e Sud per quel che concerne le malattie del sistema circolatorio ed i tumori. Al Nord, infatti, i livelli di mortalità per tumori assumono valori più alti rispetto alle regioni del Sud dove, invece, l’incidenza delle malattie del sistema circolatorio è maggiore rispetto al Nord. I valori più alti di mortalità per tumori si registrano in Lombardia per gli uomini (42,87 per 10.000) ed in Friuli-Venezia Giulia per le donne (22,00 per 10.000), mentre per le malattie del sistema circolatorio i rischi più alti si registrano, per entrambi i sessi, in Campania (uomini 48,31 e donne 37,03 per 10.000). Inoltre, le stime del 2007, mostrano variazioni di bassa intensità, ma discordanti tra i due generi in quanto per gli uomini si osserva una lieve diminuzione delle malattie del sistema circolatorio e dei tumori, mentre per le donne si stima un debole aumento.

I dati analizzati, relativi all’eccesso ponderale, evidenziano una prevalenza più alta di persone in sovrappeso ed obese nelle regioni meridionali (sovrappeso Campania e Sicilia; obesità Molise e Basilicata).
L’indicatore relativo alla spesa sanitaria pro capite mostra che, nel 2008, il Centro ha la spesa pro capite maggiore (1.889 €) seguito dal Nord (1.815 €) e dal Sud (1.693 €). Rispetto all’anno precedente tutte le regioni, comprese quelle in “difficoltà” finanziaria (Abruzzo, Lazio, Liguria, Molise e Sicilia) e, quindi, soggette ai piani di rientro, hanno aumentato il livello di spesa. L’unica eccezione è rappresentata dalla Campania che ha diminuito la spesa dell’0,24%. Tra il 2002 ed il 2008 la spesa sanitaria pro capite è aumentata in media del 4%, ma la crescita è stata superiore al 5% in Puglia, Lazio, Basilicata e Molise, inferiore alla media in Sardegna, Umbria, Lombardia e Abruzzo.
Lazio, Campania e Sicilia rappresentano insieme più dei due terzi dei disavanzi della spesa sanitaria nazionale negli ultimi anni.

Il nostro Paese presenta un consumo totale di farmaci antibiotici tra i più alti dell’Unione Europea. La variabilità regionale è molto ampia e mostra comportamenti estremamente disomogenei. La regione con il maggior consumo di antibiotici è la Campania con un valore quasi triplo rispetto alla PA di Bolzano. Inoltre, a livello nazionale e in tutte le regioni, si osserva un trend in crescita.
Le malattie cardiovascolari sono responsabili di circa il 25% della mortalità generale e sono le cause di morte più frequenti in Italia. Annualmente, gli anni potenziali di vita perduta dai deceduti di età fino a 65 anni per tali patologie sono 300 mila. I tassi di ospedalizzazione per le malattie coronariche sono per gli uomini più del doppio di quelli delle donne; per le malattie ischemiche del cuore le regioni del Sud hanno valori molto più alti rispetto all’area settentrionale.
Tra il 2004 ed il 2006 si evidenzia un trend decrescente per le malattie ischemiche, mentre per l’infarto acuto del miocardio riscontriamo tale tendenza solo in alcune regioni del Nord.
Le malattie cerebrovascolari presentano maggiori tassi di ospedalizzazione per le donne: dal 2004 al 2006 il trend complessivo è decrescente, mentre al contrario la tendenza per ictus emorragico in molte regioni è in aumento.
Aumenta, inoltre, il trend della mortalità per le malattie ischemiche del cuore per entrambi i sessi.
I tassi di ospedalizzazione per le malattie metaboliche evidenziano valori crescenti sia in regime ordinario che in Day Hospital. Al Sud i valori sono più alti rispetto al Nord, soprattutto per la Sicilia, il Molise e la Puglia. Per entrambe le tipologie di ricovero i dati mostrano più dimessi tra gli uomini.
Per quanto riguarda le malattie infettive, quest’anno il capitolo è stato aggiornato solo parzialmente, poiché i dati relativi a tutte le patologie solitamente trattate non erano disponibili.
Dopo aver analizzato in generale le prospettive di tali patologie nel nostro Paese, è stata descritta l’incidenza di HIV e AIDS che conferma le differenze Nord-Sud a svantaggio del Nord. Questo aumento di infezioni è attribuibile all’utilizzo di sostanze stupefacenti per via endovenosa ed al contagio per contatti sessuali.
Per quanto riguarda l’incidenza di HIV i valori più bassi si sono registrati in Puglia (1,7 per 100.000) e i più elevati nella provincia di Rimini (10,2 per 100.000).
Tra le infezioni a trasmissione sessuale, la sifilide risulta essere la più frequente e con una tendenza all’aumento. Tra le infezioni a trasmissione respiratoria le più diffuse risultano la varicella (924 casi per 100.000) e la scarlattina (213 per 100.000). La prima soprattutto nella fascia di età tra i 15-24 anni.
Entrambe mostrano un gradiente di incidenza Nord-Sud decrescente. Il morbillo presenta una riduzione dell’incidenza, ma non un completo debellamento.
L’analisi dei dati di ospedalizzazione per disturbi psichici risulta in diminuzione a livello nazionale.
Alcune eccezioni, a tale tendenza, si trovano nel Lazio (nel 2006 tassi superiori al 5% rispetto al 2002) e nella PA di Bolzano, dove l’incremento ha riguardato solo le donne.
Relativamente alle ospedalizzazioni per sindromi psicotiche indotte da alcol e droghe, il trend nazionale è anche esso in diminuzione: i tassi specifici mostrano che i valori più alti si registrano nella fascia 35-54 anni.
Il consumo dei farmaci antipsicotici è in diminuzione e ci sono forti differenze regionali difficilmente interpretabili, invece, per i farmaci antidepressivi.

Infine le cure odontoiatriche: la popolazione residente nel Sud ricorre meno della media nazionale a tali cure: la Campania con il 26% è la situazione peggiore, mentre i valori più alti si registrano nel Nord-Est, in particolare nella PA di Bolzano (54%). Inoltre, l’86% di coloro che hanno fatto ricorso ad un dentista o ad un ortodontista ha sostenuto interamente il costo delle prestazioni.

Fonte: Regioni.it