Wednesday, April 24, 2024

Una città grande (quasi) quanto Lodi dove gli anziani si contano sulle dita di due mani. Le Filippine di Milano non sono un paese per vecchi. Trentaduemila residenti e solo sette over 80. Stessa composizione anagrafica, anno più anno meno, per gli egiziani sotto la Madonnina. I quali, in città, sono quasi ventiseimila. Nella seconda comunità etnica della città, gli anziani, gli over 80, rappresentano lo 0,02% della popolazione: sei.

Ritratto generazionale della Milano degli «altri», dei 199.934 immigrati regolari e quindi regolarmente iscritti agli uffici dell’anagrafe. Scorrendo la classifica si scopre che appena un po’ più «maturi» sono i cinesi: gli anziani della Repubblica Popolare che hanno scelto Milano come buen retiro per godersi gli anni della pensione sono ventisei. L’immigrazione asiatica, d’altra parte, è la più antica e consolidata della città. Il dato anagrafico appena un po’ più alto rispetto ad egiziani e filippini si spiega con la permanenza di una generazione d’immigrati arrivata a Milano decenni fa.
All’opposto, in cima alla classifica delle comunità più attempate, ci sono gli svizzeri. Ottocentoquaranta elvetici residenti in città e 112 ultraottantenni. Il 15% della popolazione, in pratica. Un tasso d’anzianità perfino più alto di quello dei milanesi «veri». La Lombardia è una delle regioni più vecchie d’Europa. E a Milano città va pure peggio. Gli ultimi calcoli raccontano di una popolazione over 65 che è ormai il 25 per cento del totale. Venticinque anni fa, per dire, eravamo al 15.

Fonte: http://milano.corriere.it