Thursday, April 18, 2024

Dall’esperienza professionale di tre realtà diverse come l’Asp Poveri Vergognosi, Emil Banca Credito Cooperativo e l’Associazione di micro finanza bolognese micro.Bo nasce un progetto con l’obiettivo di consentire alle famiglie in temporanea difficoltà economica, oggi escluse dal tradizionale sistema bancario, di accedere a un prestito di denaro.

La caparra per l’affitto, le bollette o le multe arretrate, le spese per pagare il meccanico o il dentista possono diventare un ostacolo per chi perde il lavoro o per chi, in cassa integrazione, vede il suo reddito diminuire drasticamente. Nasce così un progetto che mira a risolvere queste emergenze, garantendo alle famiglie bolognesi escluse dai normali canali del credito un piccolo aiuto per superare la crisi. Sia economico, sotto forma di un microcredito fino a un massimo di 3mila euro, che educativo, grazie ai collaboratori di micro.Bo che affiancheranno le famiglie aiutandole nella pianificazione del loro bilancio.

I Servizi Sociali del Comune di Bologna e la rete degli enti assistenziali raccolgono direttamente le esigenze di piccoli crediti per situazioni emergenziali. L’Asp Poveri Vergognosi, oltre a concorrere finanziariamente alla copertura dei costi del progetto e coordinare l’attività dei sevizi sociali, effettua una prima valutazione di idoneità dei soggetti. Il personale di micro.Bo incontra le persone che potrebbero usufruire del credito d’emergenza, fornisce loro tutte le informazioni sul sistema e valuta se la situazione rientra nei casi finanziabili. Un Comitato di Credito decide se erogare i piccoli prestiti alle persone che hanno i requisiti necessari. Le restituzioni seguono un piano di ammortamento con durata massima di 48 mesi. Il tasso di interesse è fisso e pari al 3,25%.

I piccoli prestiti possono essere erogati a persone escluse dai normali canali del credito, residenti da almeno un anno nel Comune di Bologna. È richiesto un reddito, personale o famigliare, ma non un contratto di lavoro a tempo indeterminato. È però necessario che l’emergenza che le persone si trovano a dover superare sia temporanea e non strutturale (spese mediche, rate di locazione, depositi cauzionali, spese per agenzia immobiliare, acquisto primo arredo, ristrutturazioni, bollette, spese legali, onoranze funebri, spese condominiali, cartelle esattoriali, spese per patente di guida, acquisto o manutenzione dell’auto, assicurazione e bollo auto, formazione professionale, inserimento lavorativo, contributi previdenziali volontari, materiale e libri scolastici).

Fonte: www.emiliaromagnasociale.it