Wednesday, May 8, 2024

Come sarà il Piemonte nel 2050? E’ la domanda alla quale prova a dare una risposta la pubblicazione “Previsioni demografiche per sesso ed età al 2050″ edita dalla Regione Piemonte e presentata il 16 luglio dall’assessore alle Politiche territoriali, Sergio Conti. Il volume, che rientra tra le iniziative di diffusione dell’informazione statistica della direzione Programmazione strategica della Regione, è corredato dal commento di Stefano Molina, esperto di demografia della Fondazione Agnelli.

Il dato più macroscopico riguarda la rapidità e la diffusione dell’invecchiamento, che né un’eventuale ripresa delle fecondità, né un possibile continuo afflusso di giovani immigrati riusciranno a contrastare. L’età media, oggi inferiore ai 45 anni, pare destinata a collocarsi intorno ai 50 anni, con importanti conseguenze sulla scena lavorativa, in quanto nelle aziende e nelle istituzioni saranno ampiamente preponderanti risorse umane oltre tale età, con tutto ciò che questo comporta sul piano della loro gestione e valorizzazione. Un altro problema riguarda la natalità, destinata a diminuire dalle circa 37.000 nascite degli ultimi anni a circa 28.000 nel 2020 a causa della progressiva uscita dall’età riproduttiva delle generazioni folte del baby boom degli anni Sessanta. In aumento i decessi, da 48.000 a 57.000 nel 2020, per la maggiore vulnerabilità della popolazione piemontese nel suo complesso. Le diverse aree del Piemonte non seguiranno traiettorie parallele di evoluzione demografica: la diminuzione attesa della popolazione complessiva sarà più marcata nelle province di Alessandria e di Vercelli, mentre lo sarà molto di meno nella provincia di Cuneo. Quel che le previsioni non possono dire è quali territori risulteranno vincenti o perdenti nell’attrarre e trattenere residenti.

Articolo tratto da Regione Piemonte