Thursday, April 25, 2024

Alle assistenti familiari viene distribuito in questi giorni un vademecum a cura del Ministero e del Ccm con tutti gli accorgimenti da adottare per scongiurare il rischio di colpi di calore e disidratazione della persona anziana di cui ci si prende cura.

Alle badanti il ministero indica anzitutto i sintomi che possono mettere in allarme: confusione mentale, mal di testa, convulsioni, aumento sensibile della temperatura corporea. Per evitare che si arrivi al colpo di calore, e’ bene tenere fresco e poco umido l’ambiente, sui 26 gradi, magari installando anche pratici misuratori di umidita’ negli ambienti, dal costo inferiore ai 20 euro. Se fa costantemente caldo, sopra i 32 gradi, niente ventilatore, perche’ “puo’ favorire una pericolosa perdita di liquidi attraverso la sudorazione”. Mentre il climatizzatore, se c’e’, deve essere regolato su una temperatura media di 24-26 gradi.

Fondamentale per le badanti assicurarsi che il proprio assistito beva almeno due litri di acqua al giorno, ma anche succhi di frutta, anche se non ha sete. Poi, ovviamente, abiti leggeri, evitare le ore piu’ calde, frutta e verdura in quantita’. Opportuno anche controllare con attenzione e periodicamente la temperatura degli ambienti nei quali soggiorna l’anziano, e misurargli regolarmente la temperatura corporea. E se malgrado tutto questo l’assistito dimostra i segni inequivocabili del colpo di calore, la badante (o il badante, naturalmente), deve chiamare il 118, e nell’attesa spostare la persona nella stanza piu’ fresca spruzzarla o fare spugnature con acqua fresca (non fredda), far bere acqua o altri liquidi. Da evitare assolutamente, averte il Ministero, la somministrazione di aspirina e tachipirina.

Articolo tratto da www.stato-oggi.it