Thursday, April 25, 2024

Le anziane italiane con più di 70 anni, all’inizio degli anni 2000, costituivano il 41% della popolazione residente femminile con 50 anni e più e oltre due terzi degli anziani di entrambi i sessi. Tra di esse, le molto anziane, cioè quelle con 80 anni e più erano oltre 1.660.000 su un totale di entrambi i sessi di quasi due milioni e mezzo (quindi oltre i due terzi del totale). Negli anni recenti, le donne sono aumentate ancora in termini assoluti e relativi, con effetti importanti sull’incidenza della dimensione femminile della problematica economico-sociale degli anziani nel nostro Paese. Il tema e le conseguenze del fenomeno sono oggetto di un report della Federazione pensionati Cisl e del centro studi Ceres, curato dagli economisti Luigi Frey e Renata Livraghi.

Secondo il report, le anziane hanno una percezione soggettiva delle loro condizioni di salute più negativa rispetto ai coetanei maschi e il divario aumenta con il crescere dell’età : nella fascia di età  tra i 55 e i 64 anni dichiarano di stare “male/molto male” l’11,7% delle donne rispetto all’8,8% dei loro coetanei e la quota sale al 33,3% contro il 25,8% per l’età  dai 75 anni in su. In tutte le classi di età  le donne presentano un tasso più alto di malattie croniche multiple, soffrono di depressione molto più dei loro coetanei e nei prossimi venti anni la depressione passerà  dal quarto al secondo posto tra le cause di disabilità . Sono sempre le donne anziane a ricorrere maggiormente a visite mediche e a trattamenti sanitari, fanno maggiore ricorso a medicinali e sono più consapevoli degli uomini nell’adozione di stili di vita salutari, anche se si impegnano di meno in esercizi fisici.

Fonte: Centro Maderna