Thursday, March 28, 2024

Viviamo di più, mangiamo meglio eppure l’osteoporosi e le fratture che ad essa conseguono sono in aumento in tutto il mondo. Oggi una cinquantenne ha un 15% di rischio frattura da osteoporosi. Dopo i 30 anni cominciamo a perdere osso e non ce ne accorgiamo. Perciò l’approccio preventivo e clinico a questa patologia sta cambiando in fretta.

Il solo modo per contrastare l’incessante impoverimento della massa ossea è tenere a bada i fattori di rischio. “Ci si muove poco, siamo terrorizzati dal colesterolo e nella popolazione c’è un’elevata incidenza di avitaminosi D”, osserva Ombretta Di Munno, reumatologa all’Università  di Pisa. I ragazzi saltano la prima colazione e gli anziani, in una periodo della vita nel quale potrebbero dedicarsi alla preparazione di un buon pasto, sono malnutriti. Prevenire l’osteoporosi si può.

Alimentazione, abitudini regolari, incrociare gli alimenti, quote fisse di nutrienti e consumo dei cibi-base sono secondo Laura Santi, dietista al Centro per la diagnosi e cura dei disturbi del comportamento alimentare di Prato, i presupposti per conservare in salute le ossa. Quindi, sàì alla prima colazione con una tazza di latte anche parzialmente scremato, no ai cambiamenti dietetici repentini, no alla magrezza eccessiva meglio un moderato sovrappeso che riduce il rischio osteoporosi, sàì a latticini e yogurt, no alle diete yo-yo che fanno perdere tanta massa grassa ma anche massa magra e acqua con impoverimento di muscoli e ossa, sàì ad un prodotto caseario stagionato tre volte a settimana (è sufficiente un bocconcino da 20-25 grammi di grana o reggiano), sàì alle proteine che favoriscono l’assunzione del Calcio. Ma attenzione agli eccessi e attenti alle diete vegetali che provocano diuresi e disidratazione. L’acqua è importante: sarebbe utile essere aggiornati sulla tabella bromatologica dell’acquedotto di residenza e leggere sempre la tabella nutrizionale delle acque in bottiglia per verificare i contenuti di Calcio.

La maggior parte della vitamina D (abbiamo bisogno di un introito giornaliero di 600-1000 U.I.) si produce con l’esposizione al sole. Non occorre ustionarsi, basta stare il più possibile all’aria aperta a braccia e gambe scoperte.

Articolo tratto da Repubblica.it