Saturday, April 20, 2024

Termine usato in neurochirurgia per designare tutte le manifestazioni morbose che avvengono in maniera improvvisa, procurando un danno cerebrale che spesso conduce a morte, dovuto a un blocco o a un’emorragia dei vasi sanguigni cerebrali. Alcuni tessuti cerebrali sono molto sensibili alla sospensione dell’irrorazione sanguigna anche per pochi minuti e il loro rapido deterioramento può causare paralisi degli arti o degli organi controllati dall’area cerebrale colpita. Molte volte l’ictus è associato a ipertensione arteriosa e aterosclerosi.

L’ictus si manifesta solitamente con debolezza dei muscoli facciali, incapacità  di parlare, perdita del controllo della vescica, difficoltà  di respirazione e deglutizione, paralisi o indebolimento, generalmente di un solo lato del corpo. La potenziale vittima, dunque, presenta spesso ricorrenti segni premonitori di paralisi transitorie, ad esempio a un braccio o a una gamba, o su un lato del volto, oppure deficit della parola, della vista o di altre funzioni motorie. La maggior parte dei casi di ictus è dovuta a blocco arterioso causato da trombosi o da embolia.