Thursday, March 28, 2024

Riguarda circa 3500 persone, fra medici di base, delle guardie mediche, dell’emergenza e della medicina dei servizi, l’accordo integrativo regionale dei
medici di medicina generale, approvato dalla Giunta su proposta dell’assessore alla Salute, Doris Lo Moro. L’approvazione dell’accordo – si legge in una nota
dell’assessorato diffusa dall’ufficio stampa della Giunta – segna una svolta, in Calabria, nel tipo di assistenza erogata ai cittadini ed e’ il punto di snodo di una politica mirata a dare risposte esaustive ai tradizionali e ai nuovi bisogni di salute.

I profondi mutamenti dei profili demografici ed epidemiologici della popolazione intervenuti negli anni e caratterizzati dalla bassa natalita’, dall’aumento della vita media e dall’incremento delle malattie croniche e
degenerative impongono la necessita’ di adottare modelli assistenziali, che garantiscano il superamento del modello a centralita’ ospedaliera e, contestualmente, il potenziamento del sistema di servizi sul territorio.

L’accordo mira a una serie di obiettivi: riorganizza le cure primarie attraverso
l’adozione di iniziative che consentono di orientare il cittadino lungo un percorso diagnostico-terapeutico programmato; elimina la domanda impropria, contribuendo a ridurre le liste d’attesa ed il ricorso inappropriato al
pronto soccorso ed al ricovero ospedaliero; attua i programmi regionali di educazione e prevenzione sanitaria; introduce nuovi modelli associativi; incrementa l’informatizzazione degli studi dei medici di medicina generale, garantendo, nell’arco di un biennio, il collegamento con i centri di prenotazione unici aziendali.

In particolare l’accordo siglato, mira a realizzare il piano regionale della prevenzione. Il medico di medicina generale rappresenta uno dei nodi fondamentali della rete territoriale che dovra’ attuare, in sinergia con gli
operatori sanitari attivi nei distretti, la prevenzione del rischio cardiovascolare, del carcinoma del colon retto, delle complicanze del diabete, degli screening dei tumori femminili e aumentare l’adesione della popolazione alle vaccinazioni con particolare riferimento agli anziani e ai soggetti a rischio.

Fonte: Asca