Friday, March 29, 2024

Riuniti a Genova, nei giorni scorsi all’Hotel AC di Corso Europa, 150 tra i maggiori esperti internazionali del processo di invecchiamento umano. Padrone di casa il professor Umberto Marinari, Direttore del Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università  di Genova. Punto focale del dibatto la sconosciuta molecola HNE, o Idrossinonenale subito ribattezzata la “molecola dell’invecchiamento. Gli esperti, americani ed europei, si sono trovati infatti concordi nel sostenere l’importanza del ruolo dell’HNE. Sembra infatti che, rilevando nel nostro organismo la quantità  sintetizzata di questa molecola, si possa dedurre l’andamento positivo o negativo del processo di invecchiamento di un tessuto cellulare.

A Genova – afferma il professor Marinari – studiamo ormai da vent’anni il processo di invecchiamento cellulare e le teniche per riequilibrarlo. Oggi si sa che lo stress ossidativo (il processo di invecchiamento), quando è a livello fisiologico, può avere consequenze regolatorie più che dannose. L’HNE appare essere una delle molecole chiave di tali effetti, essendo in grado di raggiungere numerosi bersagli biologici e modulare la traduzione del segnale e l’espressione genica.

Gli esperti hanno messo in rilievo come oggi il nostro processo di invecchiamento, rispetto al passato, sia fortemente condizionato da una serie di fattori esterni ed ambientali che prima non esistevano. Secondo un veloce sondaggio tra gli scienziati presenti, l’invecchiamento anticipato dei nostri tessuti è dovuto a tutta una serie di comportamenti scorretti come, ad esempio: prolungata esposizione al sole senza protezioni, eccessiva assunzione di etanolo (vino ed alcoolici in generale), abitudine al fumo, alimentazione sbilanciata e scorretta. Ma se alcune comportamenti sono pienamente coscienti e volontari, altri fattori decisamente non dipendono da noi: l’inquinamento atmosferico presente in dosi massicce nelle nostre città , il contatto con oggetti di uso comune prodotti industrialmente e trattati con sostanze nocive, il contatto con sostanze tossiche (come i solventi industriali) sono solo alcuni degli esempi che dimostrano come sia necessario che il mondo scientifico si muova per cercare di riequilibrare l’accelerazione indotta dal mondo esterno al processo di invecchiamento della pelle e degli organi.

Il nostro obiettivo – sostiene il prof Marinari – è portare le persone al cosiddetto invecchiamento di successo, che non significa certamente garantire l’eterna giovinezza, ma mantenere in buona salute i pazienti, evitando il più possibile l’insorgere di gravi patologie senili agli anziani ed offrendo loro una buona qualità  di vita in relazione all’età  raggiunta.

Fonte: Segnalazione Andrea Comaschi