Thursday, April 18, 2024

Cresce la speranza di vita, e cresce anche il numero di persone che negli ultimi anni della loro esistenza devono convivere con depressione, Alzheimer, ictus, patologie terminali o comportamenti implicitamente o esplicitamente autodistruttivi. Su questi temi si e’ svolto, a Padova, il convegno di studio “La valutazione degli outcome in geriatria”, organizzato dalla Fondazione ”E. Zancan” onlus, in collaborazione con la Societa’ Italiana di Gerontologia e Geriatria.

La valutazione del bisogno della persona anziana e’ complessa, poiche’ i fattori osservabili sono compositi, sono molteplici i traumi fisiologici dell’invecchiamento. Chi si prende cura della persona anziana deve prestare attenzione a diversi fattori, spesso intersecati tra loro. C’e’ molto da fare, ad oggi, perche’ alla crescita della speranza di vita corrisponda una ”buona vita” dell’anziano e non un ”lasciarsi morire”. Gli operatori si ritrovano a operare su piu’ fronti: per la riduzione del rischio di comportamenti autodistruttivi, per la riduzione dei ricoveri impropri e ripetuti, per la riduzione del consumo di farmaci, per attivare profili di assistenza integrati tra servizi (salute mentale, geriatria, medici di medicina generale, servizi sociali), e soprattutto per attivare percorsi assistenziali che siano realmente efficaci.

Articolo tratto da Asca