Friday, March 29, 2024

La condizione degli anziani va oggettivamente migliorando, cresce infatti la fruizione di diversi tipi di intrattenimento come, ad esempio: il teatro per il 15,8% dei 60-64enni nel 2002 (rispetto al 10,5% del 1995), per l’11% dei 65-74enni (rispetto al 7% nel 1995) e per il 4,5% degli over75 (rispetto al 2,3% del 1995); il cinema per il 22,7% delle persone tra 60 e 64 anni (rispetto al 14,9% nel 1995), per il 13,8% dei 65-74enni (rispetto all’8% del 1995) e per il 5,6% degli over75enni (5,6% nel 1995); le visite a musei e mostre per il 22% dei 60-64enni, il 14,5% dei 65-74enni ed il 6% delle persone con oltre 75 anni; gli spettacoli sportivi, i 60-64enni sono passati dall’11,3% del 1995 al 15,2% del 2002, i 65-74enni sono cresciuti dal 6,5% all’8,3%, mentre gli over75 sono passati dall’1,8% al 2,7%.

In questo scenario, emerge significativamente l’esperienza di mezzo secolo della Fondazione Oic – Onlus che costituisce un caso di eccellenza nella capacità  di offrire risposte modulate all’obiettivo di valorizzare la longevità  attiva e le potenzialità  residue dei non autosufficienti. L’oic è una istituzione di fatto, non per la sua natura giuridica, ma per la funzione di utilità  pubblica che svolge e che va riproiettata a livello nazionale, attribuendogli appunto il ruolo, le responsabilità  e le opportunità  di un Istituto Nazionale. La Fondazione Oic è il perno costitutivo dell’Istituto Nazionale per la Longevità  Attiva e la Non Autosufficienza. L’istituto nazionale è il nodo principale di una rete potenzialmente estendibile a tutti i principali centri del nostro Paese. E’ parte integrante della missione dell’Istituto quella di garantire la disseminazione territoriale del nuovo approccio alla longevità  e alla non autosufficienza, in termini di strutture, servizi, progetti e risorse. Sono ovviamente parte integrante della nuova rete i 13 centri residenziali dell’Oic già  attivi. Se ne è parlato di recente al Censis con Angelo Ferro – Presidente Oic, Giuseppe De Rita – Segretario generale del Censis, Fortunato Rao – Direttore generale Ulss 16 Padova, e Elisabetta Alberti Casellati – Sottosegretario del Ministero della Salute.

Articolo tratto da Sesto Potere